Un incendio ha distrutto la GRP di Guidizzolo, azienda che produce modellini da corsa, tempo fa leader mondiale del settore. Le fiamme alimentate dal materiale plastico, si sono estese a tutto il fabbricato. Una densa nube nera e forse tossica ha oscurato il cielo. Da tutta la provincia e da Brescia sono accorsi i vigili del fuoco.
Gran lavoro anche per carabinieri, polizia municipale e protezione civile. L’Arpa ha prelevato campioni di aria e di acqua. E sulle cause pesa, fortissimo, il sospetto che si tratti di un incendio doloso.
Le fiamme devastano la Gandini, ipotesi di dolo
la Gazzetta di Mantova – 27 maggio 2009 pagina 06 sezione: ATTUALITA’
GUIDIZZOLO. Un incendio di devastanti proporzioni ha completamente distrutto la GRP di Guidizzolo, azienda che produce modellini da corsa e che fino a qualche anno fa era leader mondiale del settore. Le fiamme, che sarebbero partite dal locale caldaie, alimentate dal materiale plastico si sono rapidamente estese a tutto il fabbricato. Una densa nube nera e probabilmente tossica, ha oscurato il cielo. Nel giro di un paio d’ore da tutta la provincia sono accorsi i vigili del fuoco, supportati anche dai colleghi di Brescia. Gran lavoro anche per i carabinieri, la polizia municipale e la protezione civile del luogo. In campo anche l’Arpa che ha prelevato campioni di aria e di acqua. E sulle cause pesa, fortissimo il sospetto che si tratti di dolo. Sono da poco passate le 19 quando un sottufficiale dell’Arma, libero dal servizio, passa davanti alla fabbrica e vede uscire del fumo. C’è anche il proprietario, uno dei fratelli Gandini. Insieme raggiungono appunto il locale caldaie dove il fuoco già divampa furioso. Il vetro è rotto. E questo lascia dubitare. Parecchio. Scatta l’allarme ai vigili del fuoco. Nel frattempo il titolare, con l’aiuto di un altro imprenditore, entra negli uffici. Il fuoco lì non è ancora arrivato. Insieme riescono a salvare documenti e qualche computer. Poi il calore si fa troppo forte e sono costretti ad uscire. I pompieri arrivano in forze. Le fiamme sono ormai altissime e il rogo divampa. Un fumo acre e nero comincia a diffondersi. Le strade attigue a via Palladio si riempiono di gente preoccupata per quello che sta succedendo. I carabinieri insieme alla polizia municipale provvedono a transennare la zona. C’è bisogno di acqua. Tantissima acqua. Oramai la fabbrica è un unico, immenso rogo. Gli idranti non bastano. Gli scoppi si susseguono violenti. I vigili del fuoco arrivano con l’autoscala e con tutti i mezzi a loro disposizione. Nel frattempo i vigili urbani, insieme ai militari riescono a mettere in salvo un ottantenne che vive in una casa attigua alla fabbrica e che, su una sedia a rotelle, non riuscirebbe a muoversi. D’un tratto una fiammata intensa, luminosissima, diversa dal resto del rogo compare nella sala macchine. Lì c’era la Formula 3 di Felipe Massa. C’è molto magnesio che con l’acqua si alimenta sempre più. Alcuni privati mettono a disposizione le loro autobotti per cercare di circoscrivere le fiamme. E’ un viavai continuo di sirene. La paura di un’esplosione è concreta anche se i tecnici del gas e dell’energia elettrica hanno fatto in tempo a staccare l’erogazione. Il magnesio continua a bruciare, per questo i vigili del fuoco devono ricorrere allo schiumogeno. In un angolo una ragazza piange disperata. E’ la figlia di uno dei titolari. Alle 22.30 altre squadre di pompieri arrivano in supporto a quelle mantovane. Il rogo continua a divampare furioso e la nube nera, visibile a chilometri di distanza, come una cappa continua a incombere sul paese. Parte del tetto crolla. I vigili del fuoco indossano le maschere per avvicinarsi il più possibile. Già oggi si potrà sapere qualcosa di più sulle cause che hanno scatenato le fiamme. Come può un incendio bruciare una fabbrica in così poco tempo? L’ipotesi, ma presto si potranno avere delle conferme, è che il fuoco sia stato appiccato di proposito. E forse in più punti.
Gandini Guidizzolo, la replica della Cgil: l’azienda non paga ancora i lavoratori
la Gazzetta di Mantova – 05 maggio 2009 pagina 20 sezione: PROVINCIA
GUIDIZZOLO. I titolari della Gandini Racing avevano accusato il sindacato di «remare contro». Pronta la replica di Marco Volta della Cgil. «La ditta continuava a promettere di pagare, ma non lo ha fatto. Se non, guarda caso, dopo la visita dell’ispettorato del lavoro. Ma indipendentemente da questo voglio sia chiarito che il sindacato non è contro l’impresa. Il nostro ruolo è risolvere i problemi. I Gandini hanno una concezione tutta loro. Ma i dipendenti che si sono dimessi, una decina, non hanno ancora ricevuto un euro. Eppure negli incontri fatti uno a gennaio ed uno a febbraio, la ditta ha sempre ribadito che avrebbe pagato. Voglio ricordare che tutti i dipendenti hanno fatto sacrifici e se l’azienda è andata bene è anche merito loro. Chi lavora può sopportare dei ritardi, ma non è possibile attendere 4 mesi per avere lo stipendio. Questo per chiarire il ruolo del sindacato.»
Gandini Racing, partono le denunce
la Gazzetta di Mantova 24 aprile 2009 pagina 20 sezione: PROVINCIA
GUIDIZZOLO . «Non pagano gli stipendi, nemmeno la cassa integrazione. Siamo costretti a intraprendere le vie legali». Sono queste le dichiarazioni di Marco Volta, rappresentante della Camera del lavoro di Castiglione che sta seguendo l’azienda GRP (Gandini Racing Production) di Guidizzolo, da fine 2008 entrata nel baratro della crisi. Sembrava ci fosse all’orizzonte un probabile acquirente e persino che l’azienda avesse trovato nuovi spiragli grazie a input produttivi provenienti dalla partecipazione a importanti fiere. Invece si batte sempre sullo stesso chiodo: i lavoratori non sono stati stipendiati negli ultimi quattro mesi, nemmeno per le mensilità previste dalla cassa integrazione. A partire dalla fine dello scorso anno la Grp è ricorsa a due cicli di cassa integrazione: uno dal 6 ottobre al 20 di dicembre e un altro dal 12 gennaio al 14 febbraio. Al pagamento dei mesi di ottobre e novembre, tuttavia, non è seguito il pagamento dei mesi di dicembre, gennaio e delle due settimane di febbraio. Anche il mese di marzo non è finito in busta paga, nonostante la ditta abbia ripreso a lavorare. «Si è cercato – ha detto Volta – di ricorrere a tutti gli strumenti possibili per arginare le difficoltà dell’impresa, ma oggi, di fronte a delle dimissioni dei dipendenti per giusta causa e al persistere dell’azienda a non retribuire i propri lavoratori, siamo propensi a ricorrere alle vie legali. Non è infatti possibile procedere in questa maniera». Questa la situazione della GRP, una ditta che a partire dal 1994 si è imposta sul mercato come punto di riferimento per la fabbricazione di gomme per automodelli. Negli anni si è specializzata anche nella realizzazione di motori da competizione, arrivando a numeri strabilianti.
Fonte: Gazzetta di Mantova
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